LA BASE PARTE DA UN MILD HYBRID DA 170 CV
La nuova Mini Countryman “C” cresce parecchio, rispetto alla precedente versione è più lunga di ben 13 cm ed è anche più alta di 8. Resta una buona altezza da terra, quella che ti serve quando vai su sconnesso, da 202 mm e resta anche il classico telaio dinamico. Aggiornato il sistema “Driving Assistant Plus”, che ora consente una guida parzialmente automatizzata di livello 2: il guidatore può staccare le mani dal volante fino a 60 km/h, purché continui a monitorare il traffico. Vediamo la motorizzazione di base: un 3 cilindri benzina turbo twin power (in gamma resta anche un diesel), abbinato ad un elettrico da 14 kW, in configurazione mild-hybrid (questa tipologia di auto non va in solo elettrico, le due motorizzazioni funzionano sempre in combinato): 170 Cv e 280 Nm di coppia, per un’accelerazione 0-100 da 8,3 secondi ed una velocità massima di 212 km/h; consumi su combinato di 6,5 – 6,1 l/100 km (secondo dati forniti dalla casa, non rilevati da noi su strada); emissioni combinate di CO2 146 – 138 g/km (il tutto secondo protocollo WLTP). A bordo ci stanno comodi 5 adulti, con i sedili posteriori, che offrono numerose possibilità di configurazione: si spostano di 13 cm, sono abbattibili 40:20:40 e gli schienali si regolano su 6 posizioni. Il bagagliaio va dai 450 ai 1.460 litri. Internamente, resta il display OLED rotondo da 240 mm. A livello estetico, si nota soprattutto la griglia anteriore ottagonale. Nuove anche le firme luminose, con fari posteriori a led e le barre sul tetto diventano di serie. I cerchi disponibili vanno da 17 a 21 pollici. Quattro gli allestimenti, che si distinguono per tinte, per colorazioni del tetto e degli interni e per un singolare maquillage del montante “C”: Essential, Classic, Favoured e JCW.
